- L'UV è un processo privo di sostanze chimiche.
- L'UV non richiede il trasporto, lo stoccaggio o la manipolazione di sostanze chimiche tossiche o corrosive: un vantaggio per la sicurezza di personale operante in impianti e la comunità circostante.
- L'UV può ridurre di oltre il 30% il rischio delle HAIs (Hospital Associated Infections).
- L'UV rappresenta un potenziale efficace, economico e sicuro per la lotta contro le infezioni post-operatorie resistenti ai farmaci: in Italia il 5-8% dei pazienti ricoverati contrae un'infezione ospedaliera. Ogni anno si verificano 450-700 mila infezioni in italiani ricoverati in ospedale, soprattutto urinarie o della ferita chirurgica, ma anche polmoniti e sepsi. Di queste, circa il 30% sono potenzialmente prevenibili (135-210 mila), mentre si arriva al decesso nell' 1% dei casi (1.350-2.100)". Un quadro complicato anche dal fatto che i microbi possono sviluppare delle esistenze ai farmaci, e quindi vanificare gli sforzi dei medici per trattare le infezioni.
- I raggi UV sono altamente efficaci nell’inattivazione di una vasta gamma di microrganismi tra cui agenti patogeni resistenti al cloro come Cryptosporidium e Giardia.
- I raggi UV possono essere utilizzati per abbattere contaminanti chimici tossici congiuntamente ad un’azione disinfettante.
- L'UV annulla i rischi derivanti da omissioni o errori umani durante i processi di pulizia e disinfezione (sanificazione)
- L'UV ha un alto e rapido ROI (Return On Investiment) consentendo notevoli economie nell'impiego di personale, riducendo i tempi di processo e consentendo drastiche riduzioni delle spese di prodotti chimici.
- L'UV grazie al minore utilizzo di prodotti chimici agevola l'attuazione di politiche ecosostenibili.
- Il trattamento UV non crea sottoprodotti di disinfezione cancerogeni che potrebbero influire negativamente sulla qualità dell’ambiente.